Il cavallo non si approfitta della nostra paura

Ho paura: se ne approfitterà il cavallo?

“Il cavallo riconosce la paura dell’uomo e se ne approfitta”. Alcuni di noi hanno sentito dire questa frase. Segue il terribile dubbio “…e quindi che fa quando se ne approfitta?”. Per fortuna la ricerca scientifica ci viene in aiuto facendoci dormire sonni tranquilli.

La maggior parte degli studi sul riconoscimento delle emozioni umane da parte dei cavalli si è concentrata sulla distinzione fra rabbia e gioia. Uno studio recente ha preso in esame anche la tristezza ma studi diretti sulla paura sono, stranamente, pochi.

Uno dei primi studi1 si è chiesto se i cavalli distinguono un umano che si è appena allenato da uno spaventato: infatti la paura fa battere il cuore… ma anche l’allenamento! Un cavallo era in un tondino dove sarebbe di lì a poco entrato un umano calmo, uno che aveva paura dei cavalli oppure uno che si era appena allenato. La persona si posizionava al centro e veniva bendata, con il cavallo libero (…mettetevi nei panni di quello che ha paura dei cavalli…che carini i ricercatori delle volte…).

Incredibilmente… i cavalli non si sono approfittati di un bel nulla e si sono mossi in tutti i casi con cautela, abbassando la testa nell’avvicinarsi all’umano e il loro battito non è stato influenzato da quello degli umani. Quindi punto (1) In presenza di un umano spaventato (fermo), un cavallo non cambia atteggiamento.

La paura può passare anche dall’odore però. In due diversi studi2,3, ai cavalli è stata presentata una pezza impregnata dell’odore di sudore prodotto dalla visione di un film horror o di una commedia: sentendo l’odore della paura, i cavalli hanno sollevato la testa e, in uno dei due studi in cui era presente una persona accanto al cavallo, alcuni gli si sono avvicinati, come per cercare aiuto.

Punto (2) di fronte all’odore della paura il cavallo non si approfitta, ma va in allerta e potrebbe addirittura cercare supporto!

Se questi odori siano ugualmente percepiti da adulti e puledri non si sa, gli studi sono stati fatti con cavalli adulti. Tuttavia, nei cani l’odore della paura viene riconosciuto sia dai adulti che dai cuccioli, mentre quello della gioia sono dai cani adulti4: forse il primo è ormai integrato nel DNA mentre l’altro richiede apprendimento e nei cavalli si potrebbe ipotizzare lo stesso.

Più che approfittarsi della paura, sembra che i cavalli usino il suo riconoscimento per valutare il da farsi. Il fenomeno si chiama social referencing, riferimento sociale, ed è un gran vantaggio evolutivo: il comportamento degli altri diventa uno strumento in più per valutare come è meglio comportarsi in una situazione.

Per esempio, in uno studio5 un umano indicava un oggetto sconosciuto al cavallo e lo richiamava con aria serena e corpo rilassato, ottenendo un avvicinamento del cavallo all’oggetto. Se invece l’umano guardava l’oggetto con espressione spaventata e il corpo teso, il cavallo rimaneva distante a fissare l’oggetto. Quindi (3) se siete spaventati, il cavallo potrebbe pensare che c’è qualcosa per cui spaventarsi invece che “approfittarsene!

In finale, se avete paura di un cavallo non temete che possa saltarvi addosso, mordervi o calciarvi. Alla peggio vi vedrà poco convinti e quindi “se ne approfitterà” andandosene a mangiare dell’erba in barba a quello che state chiedendo. Ma questo non dipende dalla paura che avete, ma dalla scarsa convinzione. Alla meglio, vi si avvicinerà con la testa abbassata forse per dirvi… “Non sono così temibile, dai…”.

Grazie a Roberta Albonico per la domanda! Se ne hai una anche tu, contattami!

Ti sei mai trovato vicino ad un cavallo di cui avevi paura?
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